Strufoli, dolci tipici umbri del Carnevale
Nuovo appuntamento con la ricette regionali de L’Italia nel Piatto, siamo a Febbraio il mese più pazzerello dell’anno, come non dedicare questa uscita alle Ricette di Carnevale della Tradizione? Qui da me troverete gli Strufoli, che insieme a frappe e cicerchiata addolcisco il carnevale delle famiglie umbre. Gli strufoli sono preparati con pochi e semplici ingredienti, fritti poi pochi alla volta, in abbondante olio bollente, spruzzati con alchermes e cosparsi con zucchero semolato.
Per: 20 strufoli
Origine ricetta: Italia- Umbria
- 4 uova
- 80 g di zucchero
- 30 g di olio
- 2 cucchiai di mistrà
- 2 cucchiai di rum
- La buccia grattugiata di un limone
- 340 g di farina
- 1 bustina di lievito per dolci
- Olio per friggere
- Alchermes e zucchero semolato per decorare
- In una ciotola battete le uova con lo zucchero e il limone, aggiungete i liquori, l’olio e la farina setacciata con il lievito, mescolate bene.
- Versate l’olio per friggere in un tegame dai bordi alti e portatelo a temperatura.
- Con un cucchiaio precedentemente passato nell’olio, prendete dell’impasto e fatelo cadere nell’olio bollente,con una forchetta toccate delicatamente gli strufoli per farli roteare, fate cuocere circa 5 minuti.
- Togliete gli strufoli dall’olio con un mestolo forato e fateli scolare su carta da cucina.
- Spruzzate gli strufoli ancora tiepidi con l’alchermes e cospargete con lo zucchero semolato.
- Cuocete pochi strufoli alla volta, in cottura cresceranno molto.
Vediamo come si festeggia il carnevale nelle altre regioni
Trentino-Alto Adige: Frittelle di mele trentine
Friuli-Venezia Giulia: Rafioi o ravioli di Carnevale
Veneto: Lattughe e frigole de carneval
Lombardia: Chiacchiere milanesi
Liguria: Bugie
Emilia Romagna:Tagliatelle dolci fritte
Toscana: Berlingozzo di Lamporecchio
Abruzzo: Cestini di Cicerchiata
Molise: Migliaccio molisano
Lazio: Fregnacce
Campania: Sanguinaccio con il sangue di maiale
Basilicata: Polpette di pane e patate
Puglia: A Farnedd
Calabria: Pruppetti cu u sucu
Sicilia: Il cannolo
Vi ricordo il nostro blog L’Italia nel Piatto
25 commenti
Ma che belli questi tuoi dolcetti, Miria! Un bacione a presto
Grazie Carla Emilia, un bacione
Miriaaaaa!!!!! Ma che bello il tuo blog!!! Hai cambiato vestito!!! E’ bellissimo, mi piace un sacco! Continuo a guardarlo e rimirarlo!!! Chi ti ha curato la grafica???
In quanto alla ricetta non è da meno!!! Adoro questo dolce!!! Un bacione e complimenti ancora!!!
grazie Chiara troppo buona, l’header è opera di Giulia Cappelli, per il resto è un tema wordpress, un bacio
Salvo subito la ricetta, mi piacciono tanto con quella corna rossa tutt’intorno.
grazie barbara, baci
Io conoscevo solo gli struffoli con due f, quelli natalizi campani :) Ma…sono a dir poco irresistibili anche questi!!! Non si scherza mica qui:) Un bacione
questi con una f sono tipici del nostro carnevale, sai che non ho mai provato quelli campani
ma sai che non ho mai assaggiato queste delizie? ne ho sempre sentito parlare però! devo proprio provarli, complimenti
provali, vedrai che buoni, baci
il tuo blog è sempre più bello…e che dire di queste delizie…?!
Da svenimento….adoro l’alchermes!!!!!!!!!!
Un abbraccio e grazie per tutto…
dici Simona, sta migliorando? grazie, se passi ne mangiamo un paio insieme, bacioni
Che belle e senza dubbio buone queste ciliegine, suppongo che una tiri l’altra!
si infatti, son si resiste, baci
Miriam che bello il tuo blog! Po questi stufo li sono una vera delizia.
Baci!
grazie di tutto Elisabetta, un bacio
Buonissimiiiiiiii!!! Io purtroppo non vado d’accordissimo col fritto, quindi non preparo mai ste squisitezze, ma mangiarle mi piace da matti!!!!
Buoniiiiii…mammamia, Miria, mi hai fatto venire voglia di mangiarne un paio (almeno un paio!!) E ora?! Non mi resta che provare a farli al più presto ^_^ Bravissima come sempre, un abbraccio grande <3
un paio come minimo cara, grazie, baci
Il Carnevale non lo festeggio mai, però lo seguo, essendo religiosa.
I dolcetti che si consumano, prettamente fritti, me li mangerei se solo sapessi friggerli, non friggo mai. Perciò una di queste palline l’assaggerei, giusto per tradizione, appunto.
grazie Valentina, e sia, rispettiamo le tradizioni, un bacione
Miria, che meraviglia! Non li conoscevo. Gli strufoli della mia gioventù (proprio così, con una f sola) erano simili alle chiacchiere o bugie o lattughe, ecc. Pensa che stranezza, li chiamano strufoli (o cenci) in Maremma, dove ho abitato per vent’anni. Questi umbri li voglio proprio provare. Grazie per la ricetta, è spiegata benissimo.
ciao Giovanna, pensa che strano, lo stesso nome, ma completamente diversi, un bacio
….e queste da noi si chiamano castagnole: che confusione!!!! :-D
e lo so, infatti anche iole chiamavo così, ma qui in umbria sono molto più grandi e diventano strufoli, baci