Il ciambelotto dei ceri è una ricetta tipica di Gubbio, preparato in occasione della Corsa dei Ceri, in onore di Sant’Ubaldo, patrono della città.
Per il nuovo appuntamento con la rubrica Alla Mensa coi Santi, oggi vi porto a Gubbio, per scoprire la ricetta del ciambelotto, un ciambellone, accompagnato da un bicchiere di vino, che non manca mai durante la Festa dei Ceri. Naturalmente insieme a me, come ogni mese, le mie amiche blogger Simona e Monica.
Sant’Ubaldo
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La vita
Ubaldo Baldassini, nacque a Gubbio intorno al 1084, alla morte del padre, Ubaldo fu affidato allo zio, che lo iniziò alla vita religiosa. Fu ordinato sacerdote nel 1114 e nominato canonico della cattedrale di Gubbio.
Dopo l’incendio del 1125 si impegnò a far ricostruire l’ospedale e il Duomo di Gubbio.
Era un uomo mite, ma molto determinato, rifiutò il vescovado di Perugia, ma nel 1129 Papa Onorio gli attribuì il vescovado di Gubbio. Fu un vescovo fuori dal normale, non amava le cerimonie pompose e paramenti lussuosi e non agevolò mai nessuno dei suoi parenti.
Aiutò la popolazione eugubina durante l’assedio da parte di 11 città rivali, tra queste Perugia, Foligno, Spoleto e Assisi, trattando personalmente con Federico Barbarossa.
Nel 1160 fu colpito da una rara malattia, si riempì di pustole dolorose, che secernevano un liquido maleodorante.
Non si sottrasse mai dai suoi impegni, celebrando anche i riti pasquali, il 15 maggio chiese l’estrema unzione e morì il 16 maggio del 1160.
I funerali furono celebrati 4 giorni dopo la morte a causa della grande affluenza di fedeli che arrivavano a rendergli omaggio.
Il corpo di Sant’Ubaldo riposa nella Basilica a lui dedicata sul Monte Igino a Gubbio.
Sant’Ubaldo fu canonizzato nel 1192 da Papa Celestino III.
La ricorrenza di Sant’Ubaldo è il 16 Maggio, giorno della sua morte, è patrono di Barchi, Vaiano e di Gubbio, dove è particolarmente venerato, in suo onore, ogni anno si svolge la Corsa dei Ceri.
Fonte Wikipedia
Festa dei Ceri a Gubbio
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Le origini della manifestazione
La Festa dei Ceri è forse la più antica manifestazione folcloristica italiana, che si tiene ogni anno a Gubbio. Sono due le ipotesi sulle origine della Festa dei Ceri. Secondo l’ipotesi religiosa, molto documentata, la Festa dei Ceri è un atto di devozione da parte degli eugubini, nei confronti del loro vescovo morto nel 1160. Da quell’anno, ogni 15 maggio, alla vigilia della morte di Sant’Ubaldo, divenne un appuntamento fisso per gli eugubini, partecipare ad una processione con grandi candelotti di cera, dal centro della città, fino alla sommità del Monte Igino, dove dal 1194 riposa Il corpo di Sant’Ubaldo, nella Basilica a lui dedicata.
I candelotti di cera erano offerti dalle corporazioni di Arti e Mestieri. Verso la fine del 500 i candelotti in cera furono sostituiti da strutture in legno, più moderne e più facili da trasportare. Ricostruite svariate volte, nel corso dei secoli, sono arrivate ai giorni nostri, mantenendo la forma originale.
C’è anche una seconda ipotesi, che vede la corsa, come una corsa pagana in onore di Cerere Dea delle messi, ma è un’ipotesi poco documentata.
I ceri
I ceri sono tre strutture in legno, sulla sommità di ognuno il 15 maggio, verrà fissata una statua, che rappresenta il Santo Protettore di una delle tre corporazioni: Sant’Ubaldo, per i muratori, Sant’Antonio per i contadini e San Giorgio per i commercianti. Le statue dei Santi, sono custodite nella Chiesetta di San Francesco della Pace, a differenza dei ceri, che sono custoditi nella Basilica di Sant’Ubaldo.
I Ceri sono in legno di abete, faggio, quercia e olmo, hanno una forma a clessidra, con le “manicchie” posizionate ai due lati di ogni cero.
I tre Ceri sono il simbolo della Regione Umbria, sono infatti raffigurati sulla bandiera Umbra, fondo verde con il disegno stilizzato dei tre Ceri di Gubbio.
Gubbio in festa
La Festa dei Ceri si svolge ininterrottamente dal 1160, anche se nel corso dei secoli ha subito delle modifiche, ma rappresentando sempre l’attaccamento degli eugubini verso il Santo Patrono.
La prima domenica di maggio i ceri vengono portati in città, scendendo dal Monte Igino in posizione orizzontale, accompagnati da tamburini, i ceri vengono collocati nel Palazzo dei consoli al centro di Gubbio, dove rimarranno fino al 15 Maggio.
La corsa dei Ceri
All’alba del 15 maggio i tamburini percorrono le vie di Gubbio per svegliare i protagonisti della corsa.
Alle otto si celebra la messa, e alle nove prende vita il corteo con le statue dei tre Santi che vengono accompagnate al Palazzo dei Consoli, dove sono i Ceri.
È tradizione, che i ceraioli, dopo il corteo, si rechino in una sala, dove consumano una colazione con il tradizionale baccalà alla ceraiola.
Dopo la colazione inizia la sfilata, con il raduno a Porta castello, fino a raggiungere Piazza Grande. L’alzata dei Ceri è uno dei momenti più emozionanti, dopo l’uscita dei ceri dal Palazzo dei Consoli, vengono fissati alle barelle e poi alzati velocemente in posizione verticale.
A questo punto inizia subito la corsa, ogni Cero sfila per le vie delle città, omaggiando le case delle antiche famiglie di ceraioli. I Ceri sono posizionati su piedistalli che rappresentano la loro arte, e mentre tutti possono ammirare i Ceri, i ceraioli si rifocillano alla “Tavola bona” in vista della corsa del pomeriggio.
Nel pomeriggio una solenne processione accompagna la statua di Sant’Ubaldo, dalla Basilica, fino in Piazza grande.
Dopo la benedizione del Vescovo ha inizio la corsa, i ceri in spalla ai ceraioli inizino la loro ascesa al Monte Igino. Durante la corsa i ceraioli si danno il cambio, il percorso da coprire è di circa 4 km e 300 metri.
L’arrivo sul Monte Igino
Dopo l’estenuante corsa, i Ceri arrivano in cima al Monte Igino, nel Chiostro della Basilica di Sant’Ubaldo, dove vengono abbassati per entrare nel Chiostro. Quando il Cero di Sant’Ubaldo, riesce ad arrivare in netto anticipo, può chiudere il portone impedendo l’ingresso al cero di San Giorgio, se invece sono molto ravvicinati, tutti i ceri entreranno nel Chiostro per festeggiare insieme con giri intorno al pozzo. Terminati i festeggiamenti i Ceri vengono smontati dalle barelle e riportati in Basilica.
È una corsa che non ha vincitori veri e propri, i ceri non si possono superare e devono arrivare nell’ordine in cui sono partiti.
Fonte Festa dei Ceri
Ricetta
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Ciambelotto dei ceri, ricetta di Gubbio per Sant’Ubaldo
Il ciambelotto (così si chiama a Gubbio il ciambellone) è un dolce che non manca mai in occasione della Corsa dei Ceri, durante la festa, viene offerto accompagnato ad un bicchiere di vino. È un dolce semplice da credenza, non c’è una ricetta precisa, ma come ogni ricetta della tradizione, ogni famiglia ha la sua versione.
Questa è la ricetta pubblicata sul blog MaTeBi – Maria Teresa Bianchi, un’amica virtuale eugubina, realizzata da Angelo Trotta.
Ciambelotto dei ceri
Portata: Dolci
Porzioni: 10 – 12 persone
Preparazione: 15 minuti
Cottura: 35-40 minuti circa
Ingredienti
- 400 g di farina 00
- 300 g di zucchero semolato
- 4 uova
- 150 g di olio extra vergine di oliva
- 200 ml di latte intero
- La scorza grattugiata di un limone
- 20 g di lievito per dolci
- Burro e farina per lo stampo
Preparazione del ciambelotto dei ceri
- Preriscaldate il forno a 160 gradi, imburrate e infarinate uno stampo a ciambella da 24 cm di diametro.
- Dividete i tuorli dagli albumi, montate a neve questi ultimi e tenete da parte.
- Aiutandovi con le fruste elettriche, montate i tuorli con lo zucchero finché saranno gonfi e spumosi, unite poi l’olio, il latte, la scorza del limone grattugiata, sempre mescolando.
- Setacciate la farina con il lievito e unitela al mix di tuorli.
- Infine unite anche gli albumi montati.
- Versate l’impasto nello stampo e infornate per circa 35 – 40 minuti.
- Trascorso il tempo indicato, fate una prova con lo stuzzicadenti, se esce asciutto, sfornate e lasciate raffreddare per qualche minuto, poi eliminate lo stampo e lasciate raffreddare su una griglia prima di servire.
Alla mensa coi Santi
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Le ricette del Team
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Simona: Tisichelle abruzzesi per Pentecoste
Monica: Le beatine di Ghemme
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