Quando penso al piatto che potrebbe rappresentare l’Italia nel mondo, la prima cosa che mi viene in mente è un piatto di pasta, così quando ho letto del contest Tre Spade “Alla scoperta del piatto più tricolore del web” , non ho avuto dubbi, avrei partecipato con un primo. Visto che amo mettere le mani in pasta ho deciso di preparare gli umbricelli, un formato di pasta tipico umbro che si prepara con farina e acqua, ho sostituito metà della farina con farina di farro macinata a pietra per un sapore più deciso che ben si abbina al condimento.
Ho scelto di condire i miei umbricelli con salsiccia, e fagiolina del Trasimeno, un tipo di fagiolo dalle dimensioni molto ridotte, poco più grande di un chicco di riso, i chicchi sono marroni, crema, ma anche neri, è coltivata in un’area molto ristretta intorno al Lago Trasimeno. Negli anni passati la fagiolina stava quasi scomparendo a causa della difficoltà di coltivazione, che ancora oggi è affidata alle sapienti braccia dei produttori che seminano, raccolgono e battono a mano questo legume. Per fortuna si sta riscoprendo il valore delle vecchie colture e stiamo imparando a valorizzare le tipicità dei nostri territori, la Fagiolina del Trasimeno è uno dei Presidi Slow Food dell’Umbria.
Se sei un food blogger e vuoi partecipare al contest Tre Spade hai ancora tempo fino al 16 Gennaio per inviare la tua ricetta, qui il Regolamento completo.
Umbricelli di farro con salsiccia e fagiolina del Trasimeno
Portata: Primi
Porzioni: 2 persone
Preparazione: 1 ora
Riposo per la pasta: 30 minuti
Cottura: 1 ora
Ingredienti degli umbricelli di farro con salsiccia e fagiolina del Trasimeno
Per la pasta
- 100 g di farina di farro macinata a pietra
- 100 g di farina 0
- Acqua
- Sale
Per il condimento
- 75 g di salsiccia
- 40 g di fagiolina del Trasimeno
- 50 g di passata di pomodoro
- 10 g di cipolla rossa
- 1 cucchiai d’olio extravergine d’oliva
- Sale
- Pepe
- Sedano
- Carota
- Parmigiano o pecorino a piacere
Preparazione
Per prima cosa preparare la pasta
- Fate la fontana con le farine e un pizzico di sale, aggiungete tanta acqua quanta ne occorrerà per ottenere un impasto sodo ed elastico.
- Impastate per 10 minuti finché l’impasto non sarà ben liscio, coprite con un panno e fare riposare per circa 30 minuti.
- Trascorso il tempo di riposo staccate dei pezzi d’impasto grandi come una noce e fate rotolare sotto le mani per allungarli fino ad ottenere dei grossi spaghettoni.
- Lasciate riposare gli umbricelli circa un’ora prima di cuocere.
Nel frattempo preparare il condimento
- Lessate la fagiolina in abbondante acqua con sedano e carota per 20-25 minuti, salate a fine cottura, scolate e tenete da parte.
- In una padella fate soffriggere la cipolla con l’olio, aggiungete la salsiccia sbriciolata e fate cuocere finché non sarà ben rosolata, aggiungete la fagiolina e lasciate insaporire per 5 minuti.
- Unite la passata di pomodoro e mezzo bicchiere d’acqua, fate cuocere a fuoco basso per 10 minuti, regolate di sale e pepe.
- Cuocete gli umbricelli in abbondante acqua salata, scolate e versate nella padella con il condimento, far saltare per un minuto.
- Aggiungete parmigiano o pecorino grattugiati, mescolate bene e servite subito.
Con questa ricetta partecipo al concorso per food blogger organizzato da Tre Spade “Alla scoperta del piatto più tricolore del web” se vuoi partecipare hai tempo fino al 16 Gennaio.
5 commenti
bravissima anche io penso ad un piatto di pasta come rappresentativo della nostra bella Italia,complimenti
Oh Miria, che meraviglioso piatto di pasta! Non conoscevi gli "umbricelli" ma qui nella Marsica abbiamo i "santo ominici" che sono molto simili…quante delizie nella nostra Italia e quante squisitezza tutte da scoprire! Bravissima…Baci, Mary
mmmm che delizia!! appena ho visto la foto mi son catapultata a leggere, assolutamente da provare
bacio
Questo piatto ha un aspetto super invitante, la pasta è stupenda e la fagiolina del trasimeno la conosco e che dire…..una bontà!!!
Un piatto davvero supremo rappresentato da bellissime fotografie. E l'acquolina in bocca arriva…
Brave davvero, un saluto da Lorena