La pasta fresca fatta in casa, è una delle cose che più amo fare in cucina. Forse perché mi ricorda le giornate estive passate in cucina con mia nonna, che mi insegnava a tirare la pasta con il mattarello per preparare i picchiarelli. Per questo motivo, quando posso metto con piacere le mani in pasta. Oggi noi blogger della rubrica mensile L’Italia nel piatto, abbiamo scelto come tema “ La ricetta storica“. Con questo tema, siamo andate a scovare ricette che arrivano dal passato, legate ad un evento storico, o di origine molto antica, influenzata magari dalle varie dominazioni, che ogni regione italiana ha avuto in passato. Io vi proporrò gli Strascinati di Cascia, un primo piatto con pasta fresca, uova, pancetta e salsiccia.
Quando mi sono messa in cerca della ricetta per questo mese, avevo pensato di preparare una ricetta etrusca, poi però mi sono ricordata di aver letto in uno dei miei libri di cucina umbra, una ricetta nata tanto tempo fa dalle mani di una ragazza, per scongiurare una morte crudele al suo amato.
La storia degli strascinati di Cascia
Nel 1494 i Capitani Paolo e Camillo Vitelli, a capo di numerosi cavalieri, assalirono Monteleone di Spoleto per dar manforte a Re Carlo VII Re di Francia.
Stanchi e affamati chiesero ristoro agli abitanti del Castello di Vetranola, decisero però di prendere il Castello con la forza, mettendo gli uomini in prigione e obbligando le donne a cucinare per loro.
L’odio e il rancore, che le donne provavano per i due fratelli, le indusse a preparare un piatto di penchi sconditi, giustificandosi dicendo che non avevano niente di meglio da offrire.
I due Capitani infuriati per tal oltraggio, ordinarono ai loro uomini di legare mani e piedi dei prigionieri, per poi attaccarli ai cavalli e trascinarli intorno al castello fino alla morte.
Le donne tentarono inutilmente di far desistere i due fratelli da quel gesto, finché una donna si offrì di tramutare quel piatto di penchi sconditi in un gustoso piatto, a patto che non mettessero in atto la sanguinosa rappresaglia.
La giovane si recò in cucina e con guanciale, uova, salsiccia e pecorino, creò un piatto talmente gustoso che i Vitelli placarono la loro ira, liberando i prigionieri e lasciando il castello.
Da quel giorno gli stascinati sono un piatto tipico nato a Spoleto, ma conosciuto come strascinati di Cascia.
Ho trovato molte ricette in rete per preparare gli strascinati di Cascia, in molte ricette si parla di penchi, una pasta fresca molto simile alle pappardelle, ma leggermente più stretta, in alcune ricette c’è uova, in altre no, io ho deciso di preparare la ricetta con le uova, ma mi sono ripromessa di fare un giretto tra Cascia e Monteleone di Spoleto, alla ricerca della ricetta originale.
Ricetta degli strascinati di Cascia
Portata: Primo
Porzioni: 2-3
Cucina: Italiana – Umbra
Preparazione: 1 ora
Riposo: 1 ora
Cottura: 15 minuti
Ingredienti
Per i penchi
- 2 uova
- 200 g di farina 0
Per il condimento
- 50 g di pancetta
- 100 g di salsiccia
- 2 uova
- 60 g di pecorino di Norcia stagionato grattugiato
- sale
- pepe
Preparazione
- Iniziate dalla pasta, su un piano da lavoro fate la fontana con la farina, aggiungete al centro le uova e impastate per circa 10-15 minuti, finché l’impasto non sarà liscio ed elastico.
- Coprite con un panno e fate riposare per circa 30 minuti.
- Trascorso il tempo di riposo stendete la sfoglia, fate riposare per 10 minuti.
- Arrotolate la sfoglia e tagliate delle strisce larghe circa un cm, allargatele bene sul piano da lavoro e fate asciugare per circa 20 minuti.
- Nel frattempo preparate il condimento, tagliate la pancetta e mettetela in una padella antiaderente, quando sarà leggermente soffritta, unite la salsiccia sbriciola, fate cuocere finché non sarà dorata.
- Mescolate le uova con sale e pepe.
- Cuocete i penchi in abbondante acqua salata, scolateli al dente e trasferiteli nella padella con la salsiccia e la pancetta, unite le uova e il pecorino, mescolate bene per un minuto per far cuocere l’uovo.
- Impiattate e cospargete con pecorino a piacere, servite subito.
Note: A differenza della carbonara, nella ricetta degli strascinati, l’uovo va cotto e non lasciato in crema.
Le ricette storiche d’Italia
Valle d’Aosta: Nodle unt rifla, la pasta di Gressoney
Piemonte: Pollo alla Marengo
Liguria: Torta di porri del genovesato
Lombardia: Costolette di asparagi, ricetta di Casa Savoia
Trentino Alto Adige: Basini de Trent
Veneto: La zonclada, dolce di ricotta e frutta secca medioevale
Friuli Venezia Giulia: Gnochi de pan triestini
Emilia Romagna: Cappellacci di zucca ferraresi
Toscana: Il papero alla melarancia ovvero l’anatra all’arancia
Marche: Ciambellone della Trebbiatura
Lazio: Saltimbocca alla romana
Campania: Il sartù di riso
Puglia: Ciceri e tria
Basilicata: La cialledda: acquasale fredda
Calabria: Nepitelle
Sicilia: Caponata di Melanzane e Pesce
Sardegna: Cassola de Pische Catalana
Italia nel piatto: La ricetta storica
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8 commenti
Ma che bella storia! Un piatto che nasce dall’ingegno di una ragazza, in una situazione di emergenza, non può che essere straordinario e fortunatamente essere passato alla storia e giunto fino a noi.
Ottimo piatto per un’altra storia decisamente interessante e curiosa! Un abbraccio
Una storia interessante per un piatto super appetitoso.
Ma che ottimo questo piatto. Mi piace moltissimo. :P
Una bellissima proposta per l’Italia nel Piatto.
mi piace tantissimo leggere le storie che stanno dietro ai piatti della tradizione!
ciao
elisa
che ingegno che hanno le donne!! insomma, ma allora è vero che di fronte ad un buon piatto si capitola sempre? Sarebbe bello, però! Veramente un bellissimo piatto! un abbraccio
wow che super piatto! saporito e sostanzioso, ci credo che abbiano perso ogni voglia di ripicca, avranno preferito farsi un pisolino… Ottima proposta!
Buoni