La frittata alla burina è un secondo piatto della cucina tradizionale romana, preparata con lattuga, pecorino e uova. Oggi per la rubrica L’Italia nel Piatto, oltre alla mia Umbria, regione in cui vivo da quasi 30 anni, rappresento anche il Lazio, la regione dove sono nata e cresciuta. Ho cercato nel cassetto dei ricordi, ma mi venivano in mente soltanto frittate molto comuni, ma volevo qualcosa di più, quindi mi sono messa in cerca di una ricetta diversa, magari antica o poco nota. Ho spulciato tra i miei libri di cucina e nl libro “Come se magna a Roma” ho trovato una frittata di cui non avevo mai sentito parlare, la frittata alla burina. Sono andata a curiosare anche in rete e ne ho trovate varie versioni, ma tutte molto simili, così ho seguito quella del libro. Una ricetta facilissima, basta mescolare uova, formaggio e lattuga e poi cuocere, il risultato una frittata buona e saporita.
Perché si chiama frittata alla burina
L’origine del nome di questa frittata arriva da burino, che in romanesco significa contadino, campagnolo, quindi questa frittata era sicuramente il pasto dei contadini di un tempo, quando nelle case di campagna, le uova e il pecorino non mancavano mai e la lattuga veniva coltivata nell’orto.
Questa frittata non è molto popolare, infatti molti romani non la conoscono affatto, come anche io del resto, per questo ho scelto di prepararla, non dobbiamo dimenticare le antiche ricette della tradizione, anzi, dobbiamo fare del tutto per riportarle alla luce.
Frittata alla burina
Portata: Secondo
Porzioni: 3 -4 persone
Preparazione: 5 minuti
Cottura: 20 minuti
Ingredienti
- 4 uova
- 150 g di lattuga romana
- 35 g di pecorino romano grattugiato
- 2 cucchiai di strutto
- 1 cucchiaio di olio di oliva
- Sale
- Pepe
Preparazione
- Lavate la lattuga, asciugatela e tagliatela a striscioline sottili.
- Rompete le uova in una ciotola, unite il pecorino romano, la lattuga, sale, pepe e l’olio, mescolate con una forchetta.
- Mettete lo strutto in una padella, lasciatelo sciogliere, poi unite il composto di uova.
- Fate cuocere la frittata su un lato, poi giratela e terminate la cottura.
- Trasferite su un piatto servite.
Le proposte delle altre regioni
Liguria: Frittata di cipolle rosse e zucchine alla ligure
Lombardia: Frittata al tarassaco – fritàda cunt l’erba matta
Trentino-Alto Adige: Frittata doppia cottura
Veneto: Frittata con bruscandoli, borragine e fiori
Emilia-Romagna: Pomodori in frittata
Toscana: Frittata con gli zoccoli
Umbria: Frittata di cipolle
Molise: Frittata con i lampascioni
Campania: Frittata con i pomodori secchi
Puglia: Frittata con sponsali
Basilicata: Rafanata
Sicilia: Frittata con la menta
Sardegna: Rotolo di frittata con cipolla rossa della Marmilla, patate di Gavoi, Lonza di Macomer, asparagi selvatici, pecorino e zucca
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5 commenti
Ecco con la lattuga mi mancava! Lo so che questa rubrica ci fa sempre scoprire nuove ricette! Un abbraccio!
Sai quante frittate così ho mangiato a casa di nonna? Deliziosa altro che burina… un abbraccio :)
Molto bella la storia di questa frittata, devo dire davvero intrigante: adoro l’accostamento e la assaggerei proprio!
Bacioni amica mia
La lattuga nella frittata mi mancava. Mi sono già segnata la ricetta. Mi piace molto anche l’uso dello strutto per friggere.
Una ricetta per me inedita, bella colorata poi! un abbraccio e grazie!