Il torcolo di San Costanzo è il dolce che si prepara il 29 Gennaio a Perugia, in onore del Santo Patrono.
Primo appuntamento dell’anno con Alla mensa coi Santi, la rubrica mensile dedicata alle ricette devozionali dall’ Italia e dal Mondo. Anche questo mese, ho scelto di preparare un dolce umbro, e più precisamente il torcolo di San Costanzo, il dolce tipico di Perugia, preparato in occasione della ricorrenza del Santo Patrono.
In Umbria torcolo significa ciambella e spesso è il dolce dedicato ai Patroni, da provare anche il torcolo di San Fortunato, la ricetta tipica per il Santo Patrono di Todi.
La tradizione del torcolo di San Costanzo
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Il torcolo di San Costanzo, è un dolce povero, preparato con pasta di pane e arricchito con cedro candito, uvetta e pinoli. Nel 1500, in occasione della ricorrenza di San Costanzo, le ricche congregazioni del tempo, facevano dono del torcolo ai poveri della città.
Sulla forma del torcolo, c’è più di una versione, il buco dovrebbe simboleggiare la testa decapitata del Santo e la forma a ciambella, la collana ricca di pietre preziose, che il Santo si sfilò al momento della decapitazione. Per altri invece la forma a ciambella è dovuta ad un fatto pratico, quello di poter infilare il torcolo ad un bastone per poterlo portare con facilità, durante mercati o fiere.
“San Costanzo dall’occhio adorno, famme l’occhiolino sennò n’c’artorno”.
Per tradizione il 29 gennaio, giorno della ricorrenza di San Costanzo, le ragazze in età da marito si recavano in chiesa,e davanti al Santo pronunciavano questa frase: “San Costanzo dall’occhio adorno, famme l’occhiolino sennò n’c’artorno”. Se il Santo avesse fatto loro l’occhiolino, le ragazze si sarebbero sposate entro l’anno, altrimenti per consolarle, i fidanzati avrebbero regalato loro il tipico torcolo di San Costanzo.
San Costanzo di Perugia
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San Costanzo nacque a Foligno, fu il primo Vescovo di Perugia. Durante le persecuzioni di Marco Aurelio, fu flagellato e poi immerso nell’acqua bollente e ne uscì illeso. Condotto in carcere, convertì i suoi custodi che lo aiutarono a fuggire. Si rifugiò a casa di Anastasio, dove fù arrestato di nuovo e nel 170 fu decapitato nella città di Foligno.
La ricorrenza di San Costanzo è il 29 Gennaio, è venerato come Santo dalla Chiesa cattolica ed Patrono di Perugia insieme a San Lorenzo e Sant’Ercolano.
Fonti:
Città di Perugia Turismo e Cultura
Wikipedia
Torcolo di San Costanzo
Ricetta
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Ingredienti
- 350 g di farina 0
- 175 ml di acqua
- 20 g di lievito di birra fresco
- 85 g di zucchero semolato
- 5 g di sale
- 40 g di burro
- 50 g di olio extra vergine di oliva
- 110 g di uvetta
- 140 g di cedro candito
- 70 g di pinoli
- 10 g di semi di anice
Per spennellare
- 1 tuorlo
- 1 cucchiaio di latte
Preparazione
- Setacciate la farina in una ciotola, sciogliete il lievito in 150 ml di acqua ed unitelo alla farina, impastate, fino ad ottenere un impasto sodo e liscio. Fate un’incisione a croce, coprite e fate lievitare fino al raddoppio.
- Nel frattempo mettete l’uvetta in una ciotola e coprite con acqua, fate lo stesso anche con l’anice, lasciate riposare. Tagliate il cedro candito a cubetti.
- In una ciotola mescolate zucchero, sale, olio e l’acqua rimasta.
- Mettete l’impasto lievitato nella planetaria con montato il gancio, azionate ed unite il mix di olio, sale e zucchero. Una volta incorporato, unite anche il burro morbido e lasciate impastare finché l’impasto non sarà liscio e si staccherà dal gancio della planetaria.
- Unite anche uvetta e anice ben scolati, i pinoli e il cedro, amalgamate bene.
- Formate una palla con l’impasto, coprite e fate riposare per circa un’ora.
- Una volta pronto, modellate l’impasto in un lungo cordone, torcete e chiudete a ciambella.
- Sistemate il torcolo in una teglia rivestita di carta forno e fate lievitare fino al raddoppio in un luogo caldo e umido.
- Quando il torcolo avrà raddoppiato il suo volume lasciatelo per 10 – 15 minuti all’aria, nel frattempo preriscaldate il forno a 170 gradi.
- Fate 5 tagli con una lametta e spennellate con il tuorlo mescolato con il latte
- Infornate per circa 40 minuti, o finché il torcolo non sarà ben dorato.
- Sfornate e fate raffreddare prima di servire.
La ricetta arriva dal sito La pasticceria di Chico
Alla mensa coi Santi
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SIMONA: Remojòn de San Antòn (ricetta dell’Andalusia)
MONICA: Pane di San Gaudenzio
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6 commenti
A riguardo della ricetta del circolo di San costanzo che ho fatto per due volte volevo dire che l impasto mi risulta sempre non compatto come si dice sulla ricetta ma tanto morbido che quindi si allarga molto e viene basso come una focaccia . Per che? Forse i liquidi della ricetta messi sono troppi .?
I liquidi della ricetta sono quelli che ho utilizzato anche io, l’impasto era compatto e si staccava dalla ciotola, o dalle mani? L’uvetta era ben scolata?
Ho rifatto il circolo mettendo solo 140 di acqua. Il problema persiste anche se in minor evidenza.
Graxie . Quando lo rifarò provo con ancora meno liquidi.
Può essere i 50 di olio troppi?
Può dipendere anche dal tipo di farina che si utilizza, non assorbono tutte alla stessa maniera, l’olio è la dose che ho utilizzato e che consigliava anche l’autore della ricetta originale, e secondo me non è troppo
Anche a me è venuto un impasto un po appiccicoso quindi in cottura è venuto un po basso. X la prox volta aggiustero’ l’acqua . Cmq di sapore buono
Si magari aggiungi un pochino di acqua in meno