Le pastarelle di San Nicolò sono dei biscotti all’anice tipici di Bevagna, preparati in onore del Santo che a Bevagna porta doni ai bambini. Ultimo appuntamento dell’anno con la Alla mensa coi Santi, la rubrica dedicata alle ricette devozionali. Per questo appuntamento vi parlerò di una ricetta tipica della mia Umbria, le pastarelle di San Nicolò, biscotti senza uova e senza lattosio, preparati con vino bianco e anice,
Ma vediamo insieme come si preparano e scopriamo qualcosa in più su Bevagna e San Nicolò.

Bevagna
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Bevagna, cittadina umbra in provincia di Perugia, è inserita tra I Borghi più belli d’Italia. Fa parte dell’Unione dei Comuni “Terre dell’Olio e del Sagrantino” costituita nel 2001. Sono molte le attività organizzate a Bevagna, tra le più famose, Il Mercato delle Gaite, la rievocazione storica del periodo medievale, con lo scopo di riscoprire la quotidianità, del periodo tra il 1250 e il 1350.
Ho visitato più di una volta Bevagna durante il mercato delle gaite, che si tiene a giugno, vi consiglio di organizzare un gita a Bevagna nelle giornate della rievocazione, ne vale veramente la pena.
Si viene catapultati nel medioevo, alla scoperta di arti e mestieri. Si resta incantati nel vedere come si produceva la carta, o le candele, con la cera d’api che cola strato dopo strato, fino a formare la candela, modellata poi dalle sapienti mani delgli artigiani. Da non perdere anche la produzione della seta, dall’allevamento dei bachi, alla creazione del filo utilizzando un grande torcitoio e infine si può ammirare l’arte delle tessitrici che lavorano a telaio.

La notte tanto attesa
San Nicolò a Bevagna
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A dicembre tutta la popolazione, ma soprattutto i bambini aspettano l’arrivo di San Nicolò. A differenza dei bambini del resto dell’Umbria, ricevono i regali la notte tra il 5 e 6 dicembre, portati da San Nicolò. Insieme ai doni, ricevono anche dolci tipici, le pastarelle di San Nicolò, dei biscotti all’anice all’olio e vino, e i panicocoli, delle cialde cotte con appositi ferri, da scaldare sul fuoco.

Pastarelle di San Nicolò
Le pastarelle di San Nicolò sono dei biscotti all’anice, senza uova, preparati con olio extra vergine di oliva e vino bianco. Si mescola una tazza di vino, una di olio e una di zucchero, si aggiungono semi di anice, il lievito e poi farina, tanta quanta ne occorre per ottenere un impasto morbido. Una volta pronto, si stende l’impasto ad uno spessore di 3-4 mm e si tagliano i biscotti con forme a piacere, cuori, stelle, fiori, animaletti, ma anche delle semplici losanghe.
Se volete potete preparare la ricetta utilizzando delle tazze, o bicchieri come unità di misura, ma se preferite, vi lascio anche le dosi in grammi. La mia è una tazza da 300ml.
Ricetta
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Portata: Dolci
Porzioni: 70 biscotti circa
Preparazione: 20 minuti
Cottura: 15 minuti
Ingredienti
- 300 g di zucchero
- 250 g di vino bianco
- 180 g di olio extra vergine di oliva
- Un pizzico di sale
- 1 bustina di lievito per dolci
- 6 cucchiai di semi di anice
- 950 g di farina
Preparazione delle pastarelle di san Nicolò
- Preriscaldate il forno a 170 gradi. Rivestite 3 teglie con la caerta forno.
- Versate vino olio e zucchero in una ciotola, mescolate, poi unite il sale, i semi di anice.
- Setacciate la farina insieme al lievito e unite poca alla volta agli ingredienti liquidi, mescolate, prima con una forchetta, poi con le mani, dovrete ottenere un impasto morbido, se non è necessario non aggiungete tutta la farina.
- Stendete l’impasto fino ad uno spessore di 3-4 mm, sistemate i biscotti nelle teglie e infornate per circa 15 minuti, o finché i biscotti non saranno dorati.
- Sfornate e fate raffredare prima di servire.
Per la ricetta ringrazio La Fonte di Bevagna – Azienda agricola

San Nicolò
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San Nicolò è uno dei tanti nomi con cui è conosciuto San Nicola da Myra, nato a Patara di Licia nel 270, fu vescovo di Myra, dove morì nel 343 è venerato dalla Chiesa Cattolica e dalla Chiesa Ortodossa,
Dalla sua figura nasce la tradizione di Babbo Natale, legata da un episodio della sua via. Leggenda narra che un padre, non potendo far maritare decorosamsnte le sue figlie, in quanto caduto in povertà, voleva avviarle alla prostituzione. Nicola, venuto a conoscenza di ciò, fece dono alle fanciulle di una dote, così da poter prendere marito, salvandole dalla prostituzione.
Nel medioevo in Europa, si cominciò a ricordare questo episodio scambiandosi doni, nel giorno della ricorrenza del Santo, il 6 dicembre. In alcuni paesi è ancora usanza farlo, tra questi la Germania, i Paesi Bassi e l’Italia.
È patrono di moltissime città in tutto il mondo, è il Santo Protettore dei bambini, delle ragazze da marito, mercanti, pescatori e marinai.
Crediti: Focus.it Wikipedia
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1 commento
Che belle sono queste pastarelle e che dire?! A casa mia farebbero furore!
Un abbraccio amica mia :)