La brioche de Saint-Genix aux pralines roses è un dolce tipico francese preparato in onore di Sant’Agata, un lievitato sofficissimo farcito con praline rosa di Lione. Vi succede mai di innamorarvi di una ricetta a prima vista? A me si molto spesso, se una ricetta mi colpisce devo realizzarla, difficilmente desisto. E anche stavolta la storia si è ripetuta, cercando la ricetta di febbraio per la rubrica Alla mensa coi Santi, mi sono imbattuta nella bellissima brioche de Saint-Genix aux pralines roses, il dolce lievitato francese dedicato a Sant’Agata.
Io ho scelto di preparare la ricetta di Andante con gusto.
Brioche de Saint- Genix aux praline roses, storia e preparazione
La brioche Saint-Genix è conosciuta anche con il nome di gâteau de Saint-Genix, o semplicemente Saint-Genix è un prodotto tipico di Saint-Genix-sur-Guiers nel Dipartimento della Savoia La prticolarità di questa brioche è la presenza delle praline rosa nell’impasto, che una in cottura rilasciano un buonisimo sapore e donano un aspetto molto particolare al dolce. Fu inventata dal pasticcere Pierre Labully, grazie alla ricetta di una brioche decorata con delle praline, portata in dote dalla moglie Françoise Guilloud, nel 1880 il pasticcere ebbe l’idea di mettere le praline anche all’interno del dolce eil successo fu immediato. Le brioche sono vendute avvolte in carta bianca e rossa, che sono i colori della bandiera sabauda.
Se non riuscite a trovare le praline rosa, provate a farle in casa come ho fatto io, leggete la ricetta per fare in casa le praline rosa di Lione
Ricetta della brioche de Saint-Genix aux pralines roses
Portata: Dolce
Porzioni: 8 – 10 persone
Preparazione: 30 minuti
Lievitazione: 4- 6 ore
Cottura: 30 – 35 minuti
Ingredienti
- 250 g di farina 330W
- 30 g di zucchero semolato
- 10 g di lievito di birra fresco
- 1 cucchiaino di sale
- 150 g di uova (circa 3)
- 165 g di burro a temperatura ambiente
- 100 g di praline rosa di Lione
Per decorare
- 1 tuorlo d’uovo
- 10 – 12 praline rosa di Lione
- Granella di zucchero
Preparazione
- Setacciate la farina nella ciotola della planetaria, unite lo zucchero e il lievito sbriciolato.
- Aggiungete le uova e iniziate ad impastare a bassa velocità per 4 – 5 minuti, utilizzando il gancio.
- Appena l’impasto inizierà a prendere forma, unite il sale e metà del burro, ridotto in piccoli fiocchi.
- Aumentate la velocità della planetaria e continuate ad aggiungere il resto del burro, lasciate impastare finché l’impasto non sarà incordato. L’impasto tirato deve formare un velo senza spezzarsi.
- Quando l’impasto sarà pronto, trasferitelo in una ciotola leggermente unta e coprite con la pellicola, fate lievitare per circa un ora in un luogo tiepido.
- Rovesciate l’impasto su un piano da lavoro, stendetelo e fate una piega a tre, rimettete nella ciotola e fate riposare in frigo per circa 3 – 4 ore.
- Trascorso il tempo di riposo in frigo, stendete la pasta su un piano da lavoro e cospargete la siuperficie con le praline rosa tritate grossolanamente.
- chiudete l’impasto e incorporate le praline, formate una palla e mettetela in una teglia da circa 20 cm di diametro rivestita con la carta forno e lasciate lievitare fino al raddoppio.
- Quando l’impasto avrà raddoppiato il suo volume, preriscaldate il forno a 180 gradi. Spennellate la superficie con il tuorlo battuto, decorate con le praline rosa e la granella di zucchero.
- Infornate per circa 30- 35 minuti, o finché la brioche non sarà ben dorata.
- Sfornate, fate raffreddare leggermente poi eliminate lo stampo e fate freddare completamente su una griglia prima di servire.
Sant’Agata, storia e martirio
Sant’Agata nacque all’inizio del III secolo a Catania da una famiglia benestante e cattolica. Nel pieno della gioventù decise di consacrarsi a Dio, con voto di castità. Durante le persecuzioni del proconsole Quinziano, Agata e la sua famiglia fuggirono a palermo, ma il proconsole li fece rientrare a Catania. Vedendo la giovane dal vivo, Quinziano se ne invaghì e la fece arrestare con l’accusa di vilipendio della religione di stato. tentò in tutti modi di farla convertire, le ordinò di ripududiare la sua fede. Al rifiuto di Agata, Quinziano la fece torturare, facendole strappare i seni con delle grandi tenaglie, rigettandola in cella senza nessuna cura. Ma dopo una visione, Agata fu guarita dalle ferite inferte. Scampata a quel supplizio, le fù inferto anche il martirio dei carboni ardenti, ma durante il supplizio un terremoto scosse la città. Il popolo iniziò a gridare che quello fosse il castigo di Dio per quello che stavano compiendo. Quinziano ordinò di riportare Agata in cella, dove il 5 febbraio del 251 morì.
Sant’Agata è una Santa venerata dalla Chiesa Cattolica, Chiesa Ortodossa e Chiesa Anglicana, la sua ricorrenza è il 5 Febbraio. È Patrona di Catania, Repubblica di San Marino e Malta, Vigili del Fuoco e donne affette da patologie del seno.
Fonte: Wikipedia
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