Il rostin negàa, il nodino di vitello alla milanese, è un secondo piatto tipico della cucina lombarda, facile e gustoso. Ed è proprio questa ricetta tradizionale milanese, la mia proposta per la rubrica Alla mensa coi Santi. Cercando tra le ricette dedicate ai santi per il mese di dicembre, ho trovato questo secondo saporito che si prepara a Milano per Sant’Ambrogio. In rete ci sono moltissime ricette, ognuno con la sua versione, io ho chiesto aiuto alla mia amica Simona, milanese doc, che mi ha fornito questa ricetta, tratta dal libro Vecchia Milano a tavola. I nodini di vitello sono leggermente infarinati e cotti nel burro e pancetta, poi annegati nel vino, una vera delizia.
Il menù di questo mese è così composto
Secondo piatto: rostin negàa, ricetta milanese per Sant’Ambrogio qui da me
Pane: Muffolette, panini siciliani per l’Immacolata da Monica
Dolce: Biscotti Ambrosiani, ricetta lombarda per Sant’Ambrogio Simona

Rostin negàa, nodino di vitello alla milanese
Portata: Secondo
Porzioni: 2 persone
Preparazione: 10 minuti
Cottura: 1 ora
Autore: Miria Onesta
Ingredienti:
- 2 nodini di vitello
- 50 g di pancetta
- 25 g di burro
- Farina
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- Rosmarino
- Sale
- Pepe
Preparazione:
- In una padelle mettete il burro e la pancetta tagliata a dadini, lasciate soffriggere per alcuni minuti, finché la pancetta non sarà dorata.
- Passate i nodini in poca farina e metteteli nella padella, lasciate rosolare su tutti i lati, aggiungete sale e pepe.
- Quando la carne sarà rosolata, bagnate con il vino, fate evaporare, poi coprite e lasciate cuocere per circa 40 minuti.
- Aggiungete il rosmarino tritato, lasciate insaporire ancora er un paio di minuti e servite subito.
Sant’Ambrogio
Ambrogio nasce a Treviri in Germania nel 340, dove il padre era prefetto. Da piccolo venne attorniato da uno sciame di api, non riportando nessun danno, e venne considerato un segno premonitore del suo futuro. La sua, era una illustre famiglia romana, convertita al Cristianesimo, già da diverso tempo. Ambrogio infatti era solito dire con orgoglio, di essere parente di Santa Sotere, martire Cristiana. Frequentò le migliori scuole di Roma, e dopo 5 anni di avvocatura in Serbia, ebbe l’incarico di governatore dell’Italia Annonaria con sede a Milano. La sua abilità di pacificare ariani e cattolici gli valse un grande apprezzamento da parte del popolo.
Nel 374 dopo la morte del Vescovo assenzio da Milano, Ambrogio si recò in chiesa per sedare la rivota del popolo per la nomina del nuovo Vescovo. All’improvviso un bambino gridò “Ambrogio Vescovo” e al bambino si unì la folla intera. Ambrogio rifiutò non sentendosi pronto per quell’incarico. Il popolo si appellò all’Imperatore Flavio Valentiniano, e a quel punto Ambrogio accettò. Fu così battezzato e nel 374 fu ordinato Vescovo. Una volta divenuto vescovo, donò tutti i suoi averi terreni e si dedicò costantemente alla cure dei cittadini. Ed è proprio grazie a lui che si deve la conversione di Sant’Agostino. Morì nel 397 a Milano. La ricorrenza di Sant’Ambrogio è il 7 dicembre, è patrono di Milano e protettore degli apicoltori.

Trovate tutte le ricette della rubrica alla pagina Alla mensa coi Santi

2 commenti
Lo adoro Miria, l’hai realizzato proprio come vuole la tradizione lombarda!
Un bacione amica
Apperò che ricettina interessante. Deve essee un secondo davvero gustoso e saporito, molto da giornata di festa