Chi mi conosce, sa quanto io sia curiosa di conoscere ricette, tradizioni e ingredienti tipici regionali italiani, per questo motivo sono veramente felice di partecipare a L’artigianato è in tavola, il contest di Confartigianato Sardegna e Camera di Commercio di Sassari in collaborazione con AIFB. Il contest, diviso in più fasi prevedeva l’invio di una mistery box con prodotti tipici dell’artigianato sardo, prodotti alimentari, ma anche ceramiche, tessuti e cesti. Non sono mai stata in Sardegna e preparare il mio menù, con i profumi e i sapori della Sardegna, mi ha fatto un po’ sognare di essere li. A noi food blogger è stato chiesto di creare un menù sardo con i prodotti trovati bella box, abbinando aromi e profumi, accompagnando il tutto con vini e liquori, ma anche apparecchiare la nostra tavola con tessuti, ceramiche e cesteria. Tra le portate era richiesto di elaborare una ricetta con almeno tre dei prodotti della box, io ho preparato coccoi prena a modo mio.
Il mio menù sardo
Il mio è un menù rustico, un pranzo informale, come è nel mio stile, una tavola apparecchiata sotto il portico, che da sul giardino.
Siete curiosi di scoprire cosa ho preparato? Iniziamo.
Antipasto
Coccio prena a modo mio
Avendo a disposizione il semolato rimacinato di grano duro ho voluto cimentarmi nella preparazione di una ricetta tipica sarda, dei tortini di pasta lievitata farciti con patate e formaggio. Naturalmente la ricetta non è quella originale, è una mia rivisitazione, utilizzando gli ingredienti che avevo a disposizione, sono così nati i coccoi prena a modo mio, con ripieno di patate, formaggio Greviera di Ozieri e sale al mirto.
Il menù sardo doveva contenere almeno una ricetta preparata con tre prodotti contenuti nella box, e io ho preparato coccoi prena a modo mio.
La ricetta
Ingredienti per 6 coccoi prena
Per la pasta:
- 250 g di semolato rimacinato di grano duro del Molino Galleu
- 6 g di lievito di birra
- 4 g di sale
- Acqua q.b
Per il ripieno:
- 250 g di patate lessate
- 1 cucchiaio di cipolla tritata
- 1/2 spicchio di aglio
- Sale marino integrale di sardegna con mirto di Giuseppe Macciocu
- 25 g di Greviera di Ozieri di Piras formaggi artigianali
- 2 foglioline di menta
Preparazione:
- Iniziate dalla pasta, fate la fontana con il semolato, unite sale e lievito sciolto nell’acqua, impastate fino ad ottenere un impasto morbido. Mettete l’impasto in una ciotola, coprite e fate riposare fino al raddoppio.
- Nel frattempo per il ripieno, in una padella versate l’olio, la cipola tritata e l’aglio, lasciate soffriggere per un minuto, poi unite le patate schiacciate, il sale con mirto e lasciate insaporire.
- Allontanate dal fuoco e lasciate intiepidire, unire il Greviera di Ozieri e la menta tritata, mescolate bene.
- Quando l’impasto sarà pronto, dividetelo in 6 parti, schiacciate ogni parte per formare un cerchio, mettete al centro un po’ d’impasto e chiudete a saccottino, lasciando però la sommità scoperta.
- Mettete i coccoi prena in una teglia e infornate a 180 gradi per 15-20 minuti.
- Sfornate e servite.
Tagliere di formaggi e sott’oli
In un menù sardo non possono mancare i formaggi, nel mio tagliere Greviera di Ozieri e pecorino semistagionato Santu Juanneddu, accompagnati da frutta fresca, noci, confettura di pere selvatiche e spianata di Ozieri.
Cardi selvatici sott’olio.
Vino Sass’Antico per accompagnare il mio antipasto.
Primo piatto
Fregula sarda con cozze e moscardini, una zuppetta che profuma di mare, accompagnata con un calice di Kanimari Cuvée di Romangia.
Secondo piatto
Pesce spada e verdure miste alla griglia con sale aromatizzato alle erbe e al mirto, accompagnato sempre da un calice di Kanimari Cuvée di Romangia.
Il cestino del pane del mio menù sardo
In un menù che si rispetti, non può mancare un cestino del pane ben fornito, nel mio, spianata di Ozieri, coccoi prena e panini di semolato di grano duro rimacinato.
Dolci e liquori
E per finire in dolcezza biscotti della pasticceria tradizionale sarda, sospiri al mirto e liquore crema di mirto.
Questo il mio menù sardo, spero di avervi fatto venire l’acquolina in bocca.
Le aziende
Prodotti da forno, farine e pasta
Antico forno di Paolo Becciu, Il forno è situato ad Ozieri nel rione Cuzzolo, rimasto chiuso per alcuni anni, finalmente torna a vivere grazie a Paolo Becciu. Il giovane fornaio prende in gestione il forno, tornando a sfornare la spianata, il pane tipico di Ozieri. La spianata di Ozieri, ha accompagnato il tagliere degli antipasti, ed era nel cestino del pane.
Molino Galleu, azienda della provincia di Ozieri, in attività dal 1922 con il nonno Antonio e ora nelle mani dei pronipoti Sonia e Laura. All’interno del molino un museo sull’arte molitoria, attrezzi utilizzati per la produzione di farine, dal passato ai tempi moderni. Ho utilizzato il loro semolato rimacinato per preparare coccoi prena e panini.
Tia Isa, pastificio, la pasta trafilata al bronzo è preparata solo con ingredienti di qualità. Tra i prodotti di punta del pastificio, ravioli, paccheri e gnocchetti sardi.
Trigale – Fratelli Pinna, pastifico produttori di pasta di qualità con grano esclusivamente sardo e acqua della sorgente granitica della Gallura. Produttori di pasta, anche aromatizzata con cannonau o mirto, immancabile la fregula, e non fregola, come spesso viene chiamata. Ho utilizzato la fregula dei Fratelli Pinna per il mio primo abbinandola a cozze e moscardini.
Formaggi, sale e conserve
Cabigliera&Zidda, azienda specializzata nell’allevamento di pecore sarde e la produzione di produzione di pecorino. Le pecore sono allevate al pascolo, il loro latte è lavorato nel piccolo caseificio dell’azienda. Il pecorino semistagionato Santu Janneddu è nel tagliere degli antipasti.
Pintadu, azienda di Tula, piccolo centro del Logudoro. Grazie a Caterina Pintadu, l’azienda è in prima linea nella salvaguardia e e rivalutazione dei prodotti tipici del territorio. La produzione prevede confetture e sott’oli, la confettura di pere selvatiche e mirto ha accompagnato i formaggi del mio tagliere e i cardi selvatici sott’olio hanno completato il mio antipasto.
Piras formaggi artigianali, azienda giovane che produce formaggi semistagionati e stagionati a latte crudo. Tra i loro prodotti anche la Greviera di Ozieri, un formaggio di mucca semistagionato, importato a metà ‘800 dalla svizzera, e ora uno dei formaggi tipici sardi. Ho utilizzato la Greviera per il ripieno dei coccoi prena e per il tagliere degli antipasti.
Sale iodato Giuseppe Macciocu, l’azienda dal 1967 si occupa della lavorazione di sale marino di Sardegna, miscele di sale con erbe e spezie selezionate, senza aromi artificiali aggiunti.
Ho utilizzato il sale al mirto per aromatizzare il ripieno delle coccoi prena e il sale alle erbe per le verdure e il pesce spada.
Vini, birra e liquori
Tenuta l’Ariosa, azienda dei fratelli Rau, da tre generazioni coltivano vigneti nell’entroterra sardo. Un’azienda con avanzate tecnologie moderne, ma che conserva la tradizione e il legame con il territorio. Il loro Sass’Antico, vino rosso rubino, ha accompagnato il mio antipasto.
Nuraghe Crabioni, la cantina fonde tradizione e moderne tecniche di lavorazione, una grande attenzione all’impatto ambientale, ha fatto si che l’istallazione di un impianto fotovoltaico, garantisca l’autosufficienza energetica. Ho servito il loro Kanimari Cuvèe di Romangoia per accompagnare il mio primo a base di fregula e il secondo di pesce e verdure.
Birra Dolmen, il birrificio nasce nel 2006, la produzione segue le tradizioni, le birre non filtrate e non pastorizzate, rifermentano in bottiglia o in fusti. La birra è prodotta con acqua purissima, malti e lieviti di prima qualità, senza conservanti e antiossidanti.
Nettare di Sardegna, azienda a conduzione famigliare, fondata nel 2005 da Costantino Crudu, produttori di liquori e crema con prodotti raccolti personalmente dai proprietari. Il loro liquore crema di mirto, ha accompagnato i dolci del mio menù.
Dolci
Il Giglio dolci di Sardegna, pasticceria artigiana a conduzione famigliare di Sennori. Sfornano dolci tipici sardi da più di 20 anni, seguendo le ricette di famiglia, impegnandosi quotidianamente a valorizzare la cultura gastronomica sarda. I loro pasticcini erano il mio fine pasto goloso
Tre Janas, l’azienda produce dolci tipici sardi,dal 1926 con antiche ricette tramandate da padre in figlio,. Tra i prodotti tipici del laboratorio, papassini, likkittas, amaretti e sospiri, anche loro tra i dolcetti di fine pasto.
Ceramiche, tessuti, cesti
Memaceramicart, azienda di ceramiche, nata nel 2009, produce ceramiche con la tecnica del graffito, un’attenzione particolare anche al packaging, completamente riciclabile e riutilizzabile. Il piattino quadrato conteneva i biscottini tipici sardi.
Ceramiche Varalto, le ceramiche prodotte nel laboratorio vicino Olbia, hanno i colori che richiamano la macchia mediterranea e i colori del mare di sardegna. Il piattino giallo e arancio conteneva i coccoi prena.
Sarda tessitura, l’ azienda di Olbia, produce e vende tessuti per arredamento. La lavorazione artigianale, rende possibile la personalizzazione dei prodotti. Nella mia box ho trovato una bellissima tovaglietta che vedete sotto il piattino dei dolci.
Tessilbono, complementi d’arredo tipici dell’artigianato sardo, sulla mia tovaglietta al centro del tavolo, è ricamata la pavoncella sarda.
DecoLab, nasce nel 2016 in laboratorio si producono oggetti tipici sardi e non solo. Il laboratorio offre, decorazione a rilievo, incisione e taglio laser, cesteria. Il loro cestino conteneva il mio pane.
Sono tante le ricette che si possono preparare con questi prodotti tipici, ma sono tanti anche gli abbinamenti che si possono fare, un viaggio tra i profumi, i sapori, ma anche i colori della Sardegna.
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2 commenti
Complimenti Miria un menù veramente spettacolare e invitante da gustare sotto il portico di casa q
Grazie mille Lisa